L'Aspartame è un dolcificante sintetico e le sue proprietà dolcificanti sono pari a circa 200 volte quelle del saccarosio, circa metà di quello della saccarina. Il suo gusto è dolce ed è quello che si avvicina di più a quello dello zucchero. Spesso si trova in combinazione con Sucralosio ed Acesulfame K. Questi tre sono i dolcificanti più usati nell'industria alimentare e farmaceutica. Ci furono delle controversie inziali per l'approvazione di questo additivo: l'EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) escluse qualsiasi tipo di cancerogenicità, una parte della comunità scientifica contestò l'affidabilità degli studi fatti sulla sostanza. Contiene fenilalanina (un aminoacido dannoso per le persone affette da fenilchetonuria). Un altro studio del 2015 evidenziò che il consumo di questi edulcoranti non influiva sul controllo del peso o della glicemia nel diabetico. In pratica non c'è alcun vantaggio nel consumo di edulcoranti nel lungo periodo, ma esclude tossicità. Coloro che soffrono di "fenilchetonuria" farebbero bene ad evitare l'assunzione di aspartame in qualsiasi forma, con maggiore attenzione al consumo delle bibite, dove è molto facile trovarlo fra gli ingredienti. Proprio per questo motivo sulle etichette di molte bibite e bevande si legge la dicitura "contiene una fonte di fenilalanina". Ulteriori studi nel 2019 mostrano come addirittura possano favorire un aumento di peso nel lungo periodo e alterazione della flora intestinale. Bisogna ricordare comunque che l'Aspartame produce metanolo e ciò è alla base delle controversie sulla presunta neurotossicità: disturbi dell'equilibrio, dell'umore, visione indistinta, cefalea (che sembra essere il sintomo più comune segnalato dai consumatori). Comunque la polemica rimane aperta e si ripeta ciclicamente tra conferme e smentite.